Questa patologia cronica, che colpisce maggiormente le donne, sta registrando un trend di consumi in continua crescita. Analizziamo le specificità di questo mercato, i momenti di maggio e minor consumo e le età medie dei pazienti. Ecco una patologie che richiede la presenza professionale del farmacista
“La tiroidite è oggi la malattia autoimmune più diffusa nel mondo” dice Carlo Selmi, responsabile Unità Immunologia Clinica Irccs-Humanitas e docente alla Humanitas University. Secondo l’Associazione Medici endocrinologi sono circa 6 milioni gli italiani che soffrono di patologie della tiroide, “soprattutto nel genere femminile e spesso all’interno dello stesso nucleo famigliare”. Ne risultano colpite, infatti, l’11% delle donne (“Panorama” del 27 marzo 2024).
L’importanza di questa patologia è confermata anche dalla presenza, ogni anno, della “Settimana mondiale della Tiroide”, effettuata in collaborazione dalle principali società scientifiche che si occupano della patologia e condivisa dall’Istituto superiore della Sanità. Il disturbo ha carattere di cronicità e nella maggior parte dei casi consente una vita in pieno benessere se ben trattata. Questo comporta l’utilizzo regolare e costante dei farmaci che, secondo i dati di “Pharma Data Factory” -la new entry nel mercato dei data e market intelligence, che raccoglie i dati di sell-out del 95% delle farmacie- sono presenti sul mercato italiano in 64 confezioni, relativi a 4 molecole Levotiroxina, Liotironina, Tiamazolo(metimazolo), Tiomazolo (metimazolo)/dibromotirosina.
Farmaci: quali i consumi
Queste specialità medicinali nell’anno mobile terminante a febbraio2024 hanno venduto in farmacia circa 31,4 milioni di confezioni, per un giro d’affari di 135,8 milioni di euro. In un mercato dei farmaci etici abbastanza stabile il risultato è positivo, dato che l’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a valore è stato del 6,4%, e a pezzi del 2,8% Il prezzo medio per confezione, nel 2024 pari a 4,3 euro, ha avuto un incremento di poco più del 3%. (Fonte: Pharma Data Factory – Dati di sell-out relativi rispettivamente all’anno mobile a marzo 2023 e a febbraio 2024)
In particolare Eutirorox, contenente il principio attivo Levotiroxina sodica (T4), che nel 2022 si trovava al decimo posto nella classifica dei “Top 50” più venduti dalle farmacie italiane, nel 2023 ha fatto un balzo in avanti, conquistando così il settimo posto tra i farmaci più richiesti, passando da 13 a 14,7milioni di confezioni (+12,5%).
Gli acquisti di farmaci etici specifici per la patologia confermano la prevalenza delle donne: 8 su 10 consumatori sono di sesso femminile e 2 uomini. Questi ultimi nella rilevazione 2014 hanno incrementato gli acquisti più delle donne, sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Consumi per età dei pazienti
Se analizziamo i consumi 2023 dei farmaci per la cura dell’ipertiroidismo in base all’età dei pazienti, allora emerge che fra i giovani e i giovanissimi la patologia è pressoché assente (5,4%), mentre i problemi incominciano a presentarsi dopo i 35 anni. Infatti, già il 14% degli acquisti è effettuata da parte dei 35-49enni. La percentuale tocca poi il massimo tra i 50-64enni, con quasi un terzo del valore delle vendite, mentre l’altra metà abbondante è concentrata tra gli anziani, ma in modo decrescente rispetto all’età. Si va, infatti, da circa un quarto nei “giovani anziani” (65-74 anni) al 7,6% dei grandi vecchi. Le donne, le grandi consumatrici, incominciano ad acquistare questi farmaci in età leggermente più giovane degli uomini: il 44,9% delle femmine ha una età compresa tra i 35-64 anni, mentre i maschi della stessa classe sono il 40,7%.
La maggior parte dei farmaci per la tiroide dispensati dalle farmacie sono rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale (85% in Classe A e il 15% in C), tuttavia nel 69% dei casi si verifica un acquisto privato, con confezioni pagate direttamente dal paziente a un prezzo medio per unità di 4,3 euro, dietro presentazione di ricetta specialistica non trascritta dal medico di medicina generale. Solamente un terzo delle spedizioni, pertanto, avviene a carico del Ssn.
Il trend delle vendite mensili degli ultimi due anni risulta positivo. Nel mese di gennaio 2022 se ne vendeva per un valore di 9,8 milioni di euro, mentre a gennaio 2024 il risultato è stato di 11,9 milioni di euro, vale a dire 2,1 milioni di euro in più. In generale, nel 2013 per 9 mesi le vendite a valore mensili sono state superiori a 11 milioni di euro, con punte di 11,8 milioni di euro a maggio e a giugno, e inferiori a febbraio (10,1 milioni di euro) ad aprile (10,3) e ad agosto (10,7), mesi che anche nel 2022 hanno registrato risultati inferiori alla media, confermando nei due anni questa tendenza a minor vendite. La linea delle vendite comunque conferma un progressivo sviluppo del mercato, con un “crescendo” negli ultimi mesi 2023 che fa presumere un trend positivo anche per il 2024.
A questa crescita dei consumi corrisponde una maggior attenzione delle associazioni dei pazienti, dei professionisti della salute e della stampa verso il problema tiroide, che non dimentichiamolo, riveste indubbia rilevanza sulla salute di chi ne è colpito, come ben sanno i farmacisti. La piccola ghiandola alla base del collo, infatti, controlla molte funzioni dell’organismo, come riporta “ISSsalute” dell’Istituto superiore di Sanità: ”Gli ormoni tiroidei regolano importanti funzioni dell’organismo, tra cui la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita corporea”. Da qui l’importanza sia dei rimedi farmacologici che la ricerca fornisce, sia del servizio offerto dalle farmacie.
Ora più che mai i pazienti richiedono attenzione e un servizio fortemente personalizzato. La presenza capillare, la professionalità e la capacità gestionale del farmacista non può che essere in sintonia con le aspettative del cliente/paziente, e questa particolare attenzione e cura consentono di aggiungere valore all’immagine e al core business della farmacia.