Influenza stagionale, in arrivo il picco

È atteso in questi giorni il picco massimo dell’influenza stagionale, anche a seguito della riapertura delle scuole e alla ripresa delle attività dopo la pausa natalizia che ha visto le persone riunirsi in ambienti chiusi.

Secondo il rapporto di RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella settimana conclusiva del 2024 si era registrata una lieve flessione dei casi, spiegabile con la chiusura natalizia delle scuole. Dall’inizio del programma di sorveglianza di quest’anno è stato segnalato un totale di 5.851.000 casi, un numero che è destinato a salire proprio in queste settimane, quando si prevede che il numero di contagi toccherà il picco massimo. Nella prima settimana del 2025 i casi di sindrome influenzale sono stati circa 667.000.

«L’invito alla popolazione è di continuare a mettere in atto tutti quegli atteggiamenti legati alla prevenzione che tutelano noi stessi e chi ci sta vicino perché il peggio non è ancora passato, secondo le previsioni degli infettivologi -spiega Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona-. Soprattutto coloro che non si sono vaccinati sono più esposti a contrarre l’influenza stagionale con febbre in media per una settimana, quindi più a lungo rispetto agli anni scorsi. La malattia infettiva si diffonde con facilità soprattutto nei luoghi chiusi e affollati, negli ambienti lavorativi e nelle scuole. Abbiamo imparato in emergenza durante la pandemia da SARS-CoV-2 che l’uso di mascherine, gel igienizzanti, distanziamento, ma anche starnutire e tossire nell’incavo del gomito sono pratiche necessarie, nonché atteggiamenti civili da mettere quotidianamente in atto per arginare il contagio del Covid e dell’influenza, che in questa stagione invernale risulta particolarmente insidiosa per tutti e in particolare per le persone fragili vista la sua virulenza».

«Questi  adattamenti comportamentali dovrebbero fa parte del nostro stile di vita quotidiano, preservando non solo da questa prevista recrudescenza influenzale, ma agendo come efficaci barriere anche  in caso di eventuali eventi pandemici futuri  – conferma Gianmarco Padovani, vicepresidente Federfarma Verona -. Solo per fare un esempio attuale il metapneumovirus (Hmpv), che identifica virus trasmissibili per lo più da contatto o goccioline di saliva e circolano ampiamente in questo periodo in Oriente. Se non riusciamo a imparare le lezioni igieniche impartiteci dal Covid, la prossima volta la potremmo pagare ben più  cara. E i virologi affermano che il pericolo è certo. La storia ci insegna che la prossima pandemia sarà una questione di quando, non di se. Potrebbe essere causata da un virus influenzale, da un coronavirus modificatosi, da un malattia ancora sconosciuta. A quel punto, e giocare d’anticipo è sempre meglio, le abitudini comportamentali e la condivisione delle informazioni saranno strumenti indispensabili per contingentarla».

Di influenza stagionale e delle precauzioni da adottare avevamo sentito, a inizio stagione, il professor Fabrizio Pregliasco (intervista a questo link).

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