Nuova convenzione: inclusi anche i servizi, dalla telemedicina ai vaccini

La Conferenza Stato-Regioni ha firmato il 6 marzo l’Accordo Collettivo Nazionale che disciplina i rapporti delle farmacie pubbliche e private con il Servizio sanitario nazionale. Una convenzione che aggiorna, dopo 26 anni, la normativa che regola il rapporto tra le farmacie italiane -le 19 mila farmacie private e le quasi 2 mila pubbliche- e il Ssn, adeguandola alle nuove esigenze di assistenza sanitaria territoriale e all’evoluzione vissuta dalla farmacia in questi anni. La Convenzione appena siglata regola non solo le modalità di erogazione dei farmaci, la disponibilità dei farmaci essenziali, gli orari di apertura delle farmacie, ma anche tutti i servizi, dai test con prelievo di sangue capillare alle prestazioni di telemedicina, alla somministrazione dei vaccini.

«Federfarma accoglie con soddisfazione la firma della Convenzione farmaceutica da parte della Conferenza Stato-Regioni e ringrazia i presidenti Massimiliano Fedriga e Marco Alparone per la proficua e solerte collaborazione» ha commentato Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale. «Ringrazio anche il Governo Meloni, in particolare il ministro della Salute Orazio Schillaci e il Sottosegretario Marcello Gemmato, per il ruolo determinante svolto nella pronta revisione dell’Atto di Indirizzo, che ha consentito l’accelerazione dell’intero iter del provvedimento».

Cosa implica

Questo accordo -ora in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale- regolamenta ufficialmente, servizi quali: la possibilità di prenotare in farmacie visite Ssn, effettuare test e vaccinazioni, e prestazioni quali la telemedicina. Grazie alla nuova Convenzione i servizi in farmacia «saranno erogati e disciplinati in maniera strutturata ed uniforme per consentire ai cittadini un accesso equo sull’intero territorio nazionale. Tutte le farmacie opereranno secondo gli standard previsti, in qualità di presidi sanitari di prossimità, anello di congiunzione tra cittadino e Ssn» ha sottolineato Cossolo, che ha, inoltre, aggiunto: «l’applicazione della nuova Convenzione rafforzerà l’assistenza sanitaria di prossimità, con una particolare attenzione ai bisogni di salute degli anziani, dei malati cronici e delle persone fragili». In pratica, conclude Marco Cossolo, «viene data piena attuazione, con regole chiare e uniformi, alla farmacia dei servizi».

Anche la Federazione degli ordini ha accolto con favore la firma dell’accordo. La nuova Convenzione Nazionale Farmaceutica, ha commentato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) «va nella direzione del potenziamento dell’assistenza territoriale, affermando il fondamentale ruolo dei farmacisti nell’erogazione dei servizi di primo e secondo livello ai cittadini, e favorendo un approccio multidisciplinare nella gestione dei pazienti. Si valorizzano la professionalità, la presenza capillare sul territorio e la relazione fiduciaria con il cittadino-paziente che fanno dei farmacisti e della rete delle farmacie un presidio sanitario di prossimità insostituibile per la collettività e per il Ssn». L’accordo è di estrema rilevanza «non soltanto perché colma un vuoto che dura da quasi trent’anni, ma perché fissa degli standard, uniformi su tutto il territorio nazionale, volti ad assicurare la massima qualità delle prestazioni sanitarie rese ai cittadini». La Federazione, nella sua qualità di ente pubblico sussidiario dello Stato, sta lavorando alla predisposizione di linee guida per l’esecuzione dei test ematico capillari, che saranno sottoposte alle istituzioni competenti. Questo, «garantire i più elevati standard di qualità e sicurezza delle prestazioni che eroghiamo a favore dei cittadini che ogni giorno a noi si rivolgono per avere risposte ai loro bisogni di salute» ha concluso Mandelli.

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