Nel nostro Paese il 98% della popolazione adulta, che corrisponde a circa 49 milioni di persone, conosce i medicinali omeopatici e il 66% (pari a circa 33 milioni) li ha acquistati almeno una volta nella vita, per sé o per altri. Il 49% li ha, poi, usati almeno una volta nella vita, mentre il 37% li ha utilizzati nell’ultimo anno, un dato in crescita rispetto al passato, con addirittura un 29% degli intervistati che li ha adoperati negli ultimi 6 mesi. Si evidenzia, così, una maggiore penetrazione dell’omeopatia nel panorama delle scelte terapeutiche degli italiani, con un livello di fiducia che si va consolidando.
A tratteggiare questo quadro è l’indagine “Scenario e consumatori di medicinali omeopatici 2025” realizzata dall’Istituto di ricerca Eumetra per Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende del comparto in Italia. L’indagine ha coinvolto complessivamente oltre 1.400 adulti sopra i 18 anni: sono state effettuate 900 interviste presso un campione rappresentativo della popolazione italiana; è stato inoltre effettuato un sovra-campionamento di altre 500 interviste, con lo scopo di analizzare più nel dettaglio 4 regioni specifiche (Lombardia, Veneto, Toscana e Campania). Lo studio ha analizzato il livello di consapevolezza e i comportamenti degli italiani riguardo ai medicinali omeopatici, mettendo in evidenza le loro percezioni e scelte di salute.
La ricerca è stata condotta a gennaio 2025, quindi in corrispondenza del picco influenzale. «I risultati dimostrano che l’omeopatia rientra sempre più nelle scelte di salute delle famiglie, grazie soprattutto al consiglio competente di medici e farmacisti che ne riconoscono l’opportunità terapeutica» ha spiegato Silvia Nencioni, presidente di Omeoimprese. «Una crescita motivata dalle caratteristiche peculiari di questi medicinali quali la naturalità, la sicurezza e l’assenza di effetti collaterali e controindicazioni, che li rendono adatti a tutte le età e le tipologie dei pazienti».
Percezione positiva dell’omeopatia
Globalmente, la ricerca ha appunto evidenziato una percezione positiva dell’omeopatia, con alcuni fattori che si rivelano decisivi nel favorire questa scelta terapeutica: il 54% degli italiani riconosce che i medicinali omeopatici sono prodotti naturali, il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni, mentre il 33% afferma che possono rafforzare le difese immunitarie. Emerge, poi, che i principali consumatori di medicinali omeopatici sono donne (60%) che appartengono alla fascia d’età 35-55 anni (72%), risiedono prevalentemente nel Nord-Est e nel Centro Italia, con un picco in Toscana (75%) e hanno figli (71%): questo, secondo i ricercatori, testimonia come l’omeopatia sia spesso una scelta che coinvolge il benessere dell’intero nucleo familiare.
Tra gli ambiti terapeutici per i quali si ricorre maggiormente all’omeopatia troviamo: sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola (33%); insonnia e stress (28%); rimedi per rafforzare il sistema immunitario (26); dolori muscolari-articolari (23%); disturbi gastro-intestinali (20%). Inoltre, chi compra un medicinale omeopatico lo condivide con altri in famiglia nel 29% dei casi, mentre il consumo personale esclusivo è del 44%.
Ruolo del farmacista e della farmacia
Un dato interessante è quello del ruolo del farmacista: per quanto riguarda la conoscenza dei farmaci omeopatici, risulta che quasi la metà della popolazione (47%) riconosce alla farmacia un ruolo importante di conoscenza e informazione. Per quanto riguarda il consiglio del farmacista al banco, questo è risultato determinante per l’acquisto nel 52% degli utilizzatori. Il 44% ha comperato medicinali omeopatici su prescrizione del proprio medico di medicina generale o pediatra. Il farmacista e il medico che hanno consigliato il medicinale omeopatico quasi sempre hanno argomentato la proposta, e il farmacista è apparso, nelle sue argomentazioni, chiaro ed esaustivo; il medico di base viene, invece, indicato come più rassicurante.
Nonostante l’e-commerce abbia avuto un impatto significativo anche sul settore medico-farmaceutico, il 92% degli acquirenti continua a preferire il canale fisico delle farmacie e parafarmacie sul territorio per i propri acquisti, a testimonianza di come il paziente consideri necessario un confronto diretto con il professionista della salute e, insieme, del valore attribuito al consiglio competente al banco per questa tipologia di farmaci. Tuttavia, i dati degli acquisti online sono in crescita: il 21% degli utilizzatori ha comprato almeno una volta su internet, sebbene gli acquirenti esclusivi online siano ancora una minoranza (6%), che non va, quindi, a sostituirsi con chi predilige un rapporto diretto con il farmacista.
Gli Italiani cercano maggiori informazioni
I dati indicano anche la necessità, da parte del 31% del campione, di saperne di più in merito ai medicinali omeopatici, percentuale che sale al 49% tra gli utilizzatori negli ultimi 6 mesi. Secondo gli intervistati, nel 54% dei casi il medico di base è il professionista della salute più indicato a fornire queste informazioni; il 40% riconosce questo ruolo al medico esperto in omeopatia, il 34% allo specialista e il 39% al farmacista. Gli italiani, inoltre, si aspetterebbero di ricevere queste informazioni anche dalle strutture sanitarie pubbliche (27%) e dalle autorità sanitarie (26%).
Su questo punto Nencioni commenta che «la mancanza di indicazioni terapeutiche nelle confezioni e sul foglietto illustrativo delle specialità omeopatiche penalizza fortemente gli italiani che, dopo aver acquistato questi medicinali, si trovano spesso in difficoltà nel reperire le giuste indicazioni su posologia e ambiti di utilizzo». Sottolinea poi, in conclusione, che «da anni abbiamo un dialogo aperto con le Istituzioni e sono fiduciosa che riusciremo a sbloccare questa anomalia che, tra tutti i Paesi europei, riguarda soltanto l’Italia».
Potenziale di crescita
L’atteggiamento degli italiani verso l’omeopatia è stato diviso in tre cluster: scettici (29%), neutrali (46%) fan dell’omeopatia (25%). Pur essendo le prime due categorie prevalenti, è interessante sottolineare come vi sia un potenziale di crescita: infatti, il 35% degli italiani che non hanno mai acquistato medicinali omeopatici si dichiara comunque favorevole al loro utilizzo. Si tratta di «un dato certamente interessante, che indica come il mercato dell’omeopatia possa avere significativi margini di crescita» ha concluso Nencioni. «Per far sì che sempre più italiani si avvicinino con soddisfazione e fiducia a questo approccio di salute, continueremo come Associazione a sostenere la formazione e la diffusione della conoscenza dell’omeopatia presso i professionisti della salute, punto di riferimento fondamentale per rendere i pazienti consapevoli e informati su questa opportunità terapeutica».
(di Chiara Romeo, Farma Mese n. 4– 2025 ©riproduzione riservata)