Affrontiamo, seppur in forma sintetica, il tema dell’Employer Branding per la farmacia attraverso il social network professionale per eccellenza, LinkedIn.
Il termine Employer Branding può essere tradotto come la possibilità di trasformare il datore di lavoro/azienda in un brand, e che addirittura siano i dipendenti stessi a divulgarlo, parlandone bene nei contesti social e sociali, in modo tale che altri siano invogliati, grazie ai buoni riscontri, a diventare clienti e, perché no, anche dipendenti. Lo scopo di quest’azione può essere descritta attraverso una metafora: l’obiettivo è rendere la farmacia/azienda “trasparente”, come quegli edifici a vetri dove da fuori si può vedere dentro. Le persone che si affacciano e guardano dentro “dovrebbero” essere invogliati a entrare. Si dà per scontato che l’operazione avvenga dopo aver “ripulito” tutti gli spazi e aver messo a posto ogni cosa, attraverso una buona analisi del clima e dell’organizzazione aziendale.
Troppo spesso si ritiene -soprattutto nelle farmacie private, a differenza delle catene che sono più strutturate per investire in comunicazione- che non sia opportuno spostare budget per questo tipo di attività. E le scuse sono molteplici: pregiudizi radicati sulla comunicabilità della professione del farmacista, difficoltà nel misurare concretamente i risultati, difficoltà nel manovrare e gestire strumenti digitali moderni e che cambiano continuamente le loro funzionalità, e chi più ne ha, più ne metta.
Perché diventare un “brand”
È vero, al titolare si chiede sempre di più: non solo di fare il farmacista, ma sempre più di masticare di marketing, di category, di servizi, di consulenza olistica e, soprattutto, deve essere un esperto di vendita. Ora dovrebbe anche occuparsi di comunicare il proprio brand sul mercato attraverso i canali digitali? Sì, e in fretta, non c’è tempo da perdere. I motivi? Ce ne sono diversi, ecco i più importanti:
- migliorare l’impatto del proprio brand non soltanto sul cliente, ma anche sui futuri dipendenti
- aumentare la consapevolezza dell’azienda e del team che la compone
- sopperire alle estreme difficoltà di reclutamento dei candidati
- restare sul mercato, che è sempre più competitivo.
La piattaforma social LinkedIn è sicuramente la prescelta per fare questo tipo di operazione. Nasce e si sviluppa, oramai una ventina d’anni fa, proprio per costruire uno spazio di confronto specificatamente BtoB, quindi business to business (azienda verso un’altra azienda), in ottica di networking, marketing e reclutamento (e anche tanto altro, ma ora concentriamoci su quello che ci interessa). Per una farmacia oggi stare su LinkedIn attraverso non solamente i profili professionali del proprio team (primo tra tutti il titolare), ma soprattutto attraverso la pagina aziendale, assicura uno spazio dove le persone, clienti ma soprattutto potenziali futuri dipendenti, possono “entrare” digitalmente in farmacia, conoscere chi ci lavora, approfondire le peculiarità dell’ambiente, delle specializzazioni, insomma leggere la “storia” della farmacia e scegliere se vogliono partecipare o magari consigliare qualche collega a inviare la propria candidatura.
L’obiettivo è creare e trasmettere messaggi coerenti attraverso chiunque possa aumentare la voce social dell’azienda. Il/la titolare deve sapere come i dipendenti si comportano con il branding aziendale, deve sapere se lo valorizzano e come si approcciano a queste tematiche a livello social.
Profili dell’azienda e di chi ci lavora
Anche qui possiamo elencare diversi motivi per cui dobbiamo essere tutti -come azienda e come professionisti- socialmente credibili; per sintesi ne sottolineiamo 3:
- le persone che cercano lavoro (e lo fanno specialmente su LinkedIn), vogliono conoscere con chi lavoreranno una volta assunti
- i clienti (e quindi anche i dipendenti, se li consideriamo nostri primi clienti) sono 2 volte più inclini a fidarsi di quello che dice un dipendente di un’azienda piuttosto che fidarsi del messaggio che proviene da un ufficio marketing o comunicazione. Fondamentale, quindi, che i messaggi presenti nella pagina LinkedIn della farmacia presentino chi ci lavora, con le specifiche caratteristiche.
La sfida è mettere i dipendenti nelle condizioni di condividere le loro conoscenze in modo semplice, coinvolgente e sentirsi ricompensati per questo. Da ricordare che il dipendente in media può avere 10 volte più collegamenti di quanti follower ha l’azienda.
Lo ripetiamo, fondamentale che questo approccio sia vissuto in primis dalle figure apicali della farmacia. Troppo spesso vedo annunci di lavoro dove si cercano figure che vogliano “crescere in un ambiente dinamico, innovativo e di sviluppo”, ma dove il titolare non ha neanche un profilo LinkedIn. Chi li legge potrebbe pensare che questa non è affatto una farmacia attenta all’evoluzione del mercato, che potrebbe non valere la pena lavorarci e che chi la guida non capisce appieno il mercato d’oggi.
In sintesi, quindi, risulta di particolare importanza creare la pagina LinkedIn aziendale, senza, però, trascurare i singoli profili professionali del team, che dovrebbero essere allineati con il messaggio di branding aziendale. Sarà compito della proprietà spiegare il valore di questo approccio e coinvolgere tutto il team, chiamandolo a condividere il progetto comunicativo.
Chi e come usare Linkedln
LinkedIn offre molti vantaggi ma, proprio perché è molto diffuso, c’è oggi tantissima competizione. Dei 178 milioni di ricerche condotte ogni giorno su questa piattaforma, 25 milioni sono visualizzazioni di profili personali. Quanto perderebbe l’azienda senza il profilo del titolare e del proprio team? Tantissimo. E quanto tempo abbiamo affinché il nostro profilo sia valutato degno di attenzione? Poco, anzi pochissimo: si stima siano circa 6 i secondi impiegati per decidere se rimanere sulla pagina del profilo o passare ad altro. E, allora, il titolare deve chiedersi: perché un farmacista in cerca di lavoro dovrebbe scegliere la mia azienda? Sono sicuro di essere percepito in modo credibile?
Raccontare e raccontarsi su LinkedIn, e farlo bene, significa investire tempo e soldi per migliorare il proprio Employer Branding in modo tale da poter contenere anche i costi di reclutamento. In questo periodo di estrema difficoltà nel reclutare personale vincerà chi deciderà di abbracciare anche questo tipo di approccio, uscendo dal proprio guscio e approfondendo strumenti e strategie moderne di comunicazione. Di seguito alcuni spunti che potrebbero essere interessanti per ogni farmacia:
- parlare direttamente ai potenziali dipendenti delle specifiche opportunità di lavoro
- condividere la cultura aziendale
- trasmettere ai candidati sensazioni positive, per farli sentire a loro agio tra i dipendenti e con la cultura aziendale
- coinvolgere i candidati con informazioni sull’azienda, con news aziendali o sulla sua leadership.
Il titolare dev’essere un promotore del cambiamento, cioè qualcuno che non si accontenta dello status quo, ma che prova a immaginare il futuro e che fornisce agli altri strumenti con cui prepararsi ad affrontare il cambiamento.