Nel corso dell’Assemblea annuale di “Integratori & Salute” dello scorso 3 ottobre, è stata presentata l’indagine commissionata a Future Concept Lab da Unione Italiana Food, dal titolo “Immaginati nel 2040”, per scoprire cosa pensano i nostri connazionali, guardando al futuro: come vivremo tra 15 anni? A cosa si darà importanza? Quali saranno le nostre colonne della “felicità” e come potremo arrivarci al meglio?
Un italiano su due guarda al futuro con ansia; uno su 4 si dichiara ottimista. Primo pensiero, per il 73%, è la salute.
Oggi 1 italiano su 2 (55,3%) che guarda al futuro, lo fa in primo luogo con un po’ di ansia; 2 su 10 (19,3%) sono preoccupati per quello che ci attende, mentre solo 1 su 4 è ottimista (25,4%). Tra gli aspetti della vita quotidiana che avranno più importanza nei prossimi 15 anni, i nostri connazionali indicano al primo posto, senza grandi sorprese, la salute (73,3%), seguita dal rispetto per l’ambiente (64,8%) e dal cibo, inteso come alimentazione sana e sostenibile (59,4%).
Il ruolo degli integratori
In questo contesto, per quanto riguarda gli integratori alimentari e il ruolo che assumeranno nel contribuire al mantenimento del benessere delle persone, gli italiani -proiettandosi tra 15 anni- immaginano che ci sarà sempre più bisogno di un’integrazione alimentare per le difese immunitarie (60%), per la cura del cuore e della pressione sanguigna (42%), per il benessere psicofisico (32,4%), per la salute intestinale (27,1%), ma anche per l’aspetto fisico (23,8%).
Secondo lo studio realizzato dal Future Concept Lab, gli integratori saranno utili in futuro anche per compensare eventuali carenze di prodotti alimentari legate al cambiamento climatico (27,8%). Allo stesso tempo come opzioni valide di prevenzione in alleanza con il sistema sanitario (26,2%), per una salubre dieta alimentare quotidiana (25,8%) e infine per ottimizzare la corretta assunzione di nutrienti essenziali (20,2%)