La pianta dell’energia

E se ci fosse una nuova sostanza in grado di darci energia, concentrazione e attenzione? Quando si tratta di nuovi integratori o sostanze sul mercato andiamoci piano e con tutte le dovute cautele, ma quello che emerge da studi recenti è piuttosto promettente e incoraggiante.

Si tratta di una pianta erbacea che nasce spontanea in Asia, è della famiglia delle Zingiberaceae, la stessa a cui appartengono zenzero e cardamomo ed è da sempre utilizzata nella cucina thailandese e indonesiana come insaporitore per zuppe e altre pietanze. La parte utilizzata in cucina e dall’industria è la radice, mentre i frutti rossi che la pianta produce sono impiegati a oggi soltanto nella medicina tradizionale cinese, mentre in Europa non abbiamo conoscenza del loro uso.
I suoi attivi nutraceutici più interessanti sono la galangina, l’1-8 cineolo e la crisina, a cui sono ricondotti i principali benefici che possiamo ottenerne dal suo uso attraverso l’alimentazione, anche se per consumarla probabilmente dovremmo percorrere molti chilometri.

In termini di efficacia terapeutica, si è osservato un effetto antiallergico e, nella modulazione della psoriasi, antiossidante, antinfiammatorio e neuroprotettivo. Questo è quello che avviene già a piccole dosi e con la sola alimentazione, ma cosa succede se implementiamo la sua somministrazione a 300 mg al giorno?

Ma di cosa stiamo parlando? Perché ancora non abbiamo detto il nome di questa benefica pianta! È l’Alpinia Galanga e quello che colpisce di più è l’aumento della soglia dell’attenzione che fornisce fino a 6 ore dalla somministrazione. Anche il livello di allerta, che è stato indagato rispetto al placebo, ha dato riscontri incoraggianti: considerate che il 60% circa dei consumatori di integratori ha dichiarato che il principale motivo per cui è interessato ad acquistare prodotti di questo tipo è l’aumento dell’energia, e a questa richiesta i produttori rispondono mettendo in etichetta, nel 30% delle confezioni di integratori in commercio, proprio la scritta “energia”.

Arriva dall’Asia, dove viene utilizzata in cucina, ma in Europa è una novità. Secondo recenti ricerche sarebbe in grado di restituire energia al pari del caffè, ma senza gli effetti collaterali dannosi sul sistema cardiovascolare e nervoso. Ecco perché la ritroveremo presto in diversi integratori

Meglio del caffè
In Italia, la soluzione preferita per il consumatore in cerca di carica ed energia, rimane sempre il consumo di caffè, abitudine che viene ripetuta più volte al giorno e a qualsiasi orario, ma sappiamo portare con sé anche effetti non sempre positivi sull’organismo, quali l’aumento della gittata cardiaca, un senso crescente di irrequietezza e altre controindicazioni legate principalmente al sistema cardiovascolare e nervoso.

Una ricerca interessante (“Effect of Alpinia galanga on mental alertness and sustained attention with or without caffeine”, pubblicato sul Journal of american college of nutrition) ha confrontato 4 gruppi di persone così divise: il primo gruppo assumeva placebo, il secondo 300 mg di alpinia galanga, il terzo caffè e il quarto caffè e Alpinia galanga. Ebbene, quello che è emerso è che chi assumeva alpinia galanga mostrava miglior capacità di non cadere in errori di distrazione fino a 5 ore dalla somministrazione. Effetti meno soddisfacenti si sono notati nel paziente che assumeva placebo, ma anche in chi assumeva sia caffè, sia Alpinia galanga. Il consumatore abituale di caffè sembra, quindi, non trarre il massimo beneficio da questa pianta, che, invece, potrebbe sostituire il caffè in tutte le azioni elencate e verificate. Non si conoscono al momento effetti avversi alla dose di 300 mg al giorno, che sembra essere protettiva per la salute cardiovascolare e, dunque, anche adatta a usi prolungati.

Ma quale è, in conclusione, il paziente a cui consigliare Alpinia galanga? Possiamo spaziare dallo studente al lavoratore, dal sedentario allo sportivo e, più in generale, a chi ricerca un aumento della performance mentale e fisica, dal momento che i livelli di attenzione e la minor capacità di distrazione si è apprezzata in maniera evidente rispetto al placebo.

E nello sportivo l’Alpinia galanga che tipo di impiego potrebbe trovare? La sua integrazione risulta particolarmente utile in quelle pratiche a sforzo prolungato, come il triathlon, il ciclismo, la corsa, ma anche in sport invernali dove alla resistenza fisica si abbina la precisione, come il biathlon che vede la carabina di precisione alternata allo sci di fondo.

In commercio iniziamo a vedere già qualcosa… chissà che arrivi presto l’ora di dirci, a metà mattina o metà pomeriggio, «Pausa alpinia?»

(Farma Mese N. 9-2024 ©riproduzione riservata)

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