L’Intelligenza Artificiale nella pratica farmaceutica

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando profondamente il settore della salute, aprendo orizzonti innovativi anche per la farmacia di comunità. Una recente revisione, pubblicata su Research in social and administrative pharmacy, ha analizzato, per esempio, come l’IA sta ottimizzando i processi di screening, migliorando l’aderenza terapeutica e valorizzando il ruolo dei farmacisti come pilastri della salute pubblica.

Utile nei programmi di screening…

In Spagna, due studi hanno esplorato l’uso dell’intelligenza artificiale nei programmi di screening nelle farmacie di comunità, dimostrando il potenziale di queste tecnologie, per esempio, nel rilevare segnali precoci di deterioramento cognitivo lieve (Mci) negli anziani. In un primo studio, che ha coinvolto 728 partecipanti, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo basato su alberi decisionali che, attraverso l’analisi dei dati -come i disturbi del sonno e i problemi di memoria- ha identificato il 17,4% dei partecipanti come a rischio, consentendo diagnosi e interventi tempestivi. Successivamente un secondo studio ha perfezionato l’algoritmo originale, introducendo variabili aggiuntive, come la classificazione dettagliata dei farmaci prescritti ai pazienti, i livelli di attività fisica e la presenza di patologie preesistenti. Questo ha aumentato l’accuratezza predittiva al 23%, riducendo del 62% i test inutili e identificando con precisione i pazienti realmente a rischio.

Questi risultati evidenziano come l’IA possa migliorare l’efficacia dei programmi di prevenzione e ottimizzare al contempo l’uso delle risorse sanitarie, offrendo interventi sempre più personalizzati.

nell’aderenza terapeutica…

Negli Stati Uniti, uno studio ha analizzato l’utilizzo di applicazioni di mobile health (mHealth) per favorire l’aderenza terapeutica nei pazienti asmatici. Tra queste, FindAir si distingue per l’integrazione di sensori intelligenti negli inalatori, che monitorano parametri come la frequenza d’uso e le condizioni ambientali -per esempio la qualità dell’aria- utilizzando modelli predittivi per anticipare possibili esacerbazioni.

Pur non fornendo dati quantitativi specifici sull’efficacia, lo studio sottolinea il potenziale di FindAir nel migliorare l’aderenza terapeutica e ridurre gli episodi acuti. L’applicazione offre ai pazienti un monitoraggio continuo e ai farmacisti strumenti avanzati per intervenire in modo proattivo.

Questo approccio potrebbe rafforzare il ruolo del farmacista nella gestione delle terapie a lungo termine e migliorare i risultati terapeutici.

e per la sicurezza delle prescrizioni

L’identificazione di prescrizioni atipiche o inappropriate si configura come una delle applicazioni più rivoluzionarie e promettenti dell’intelligenza artificiale in ambito farmaceutico. Grazie all’utilizzo di algoritmi avanzati, come Lumio Medication, l’IA offre un supporto determinante per incrementare la sicurezza dei pazienti e ottimizzare il lavoro dei farmacisti. Questi sistemi combinano tecniche di apprendimento automatico con modelli esperti, analizzando le prescrizioni e individuando errori potenziali oppure criticità cliniche.

Un esempio concreto dell’efficacia di questa tecnologia emerge da uno studio condotto in un ospedale francese. Durante un periodo di 23 giorni, l’algoritmo, analizzando migliaia di prescrizioni, ha identificato il 94% dei problemi gravi, rispetto al 20% dei metodi tradizionali, e ha escluso automaticamente le prescrizioni a basso rischio (quelle, cioè, che non necessitano di intervento), riducendo del 55% il numero di prescrizioni che i farmacisti devono esaminare manualmente, permettendo così di concentrarsi su casi più complessi.

Con un margine di errore inferiore al 3%, questi strumenti rappresentano un’innovazione significativa per migliorare l’accuratezza e l’efficienza nella pratica farmaceutica, consentendo ai farmacisti di focalizzarsi maggiormente sulla gestione delle terapie e sulla sicurezza dei pazienti.

Sfide attuali e prospettive future

Nonostante i progressi significativi, l’adozione dell’intelligenza artificiale in farmacia è ancora limitata rispetto ad altri settori sanitari. Per superare queste barriere, sarà essenziale investire nella formazione dei farmacisti, fornendo loro le competenze necessarie per comprendere e sfruttare al meglio le tecnologie innovative. L’IA, infatti, non sostituisce il ruolo del farmacista, ma lo potenzia, permettendo di dedicare meno tempo alle attività di routine e concentrarsi su aspetti più strategici, come consulenze personalizzate, educazione terapeutica e promozione di stili di vita sani. In parallelo, sarà necessario promuovere una maggiore collaborazione interdisciplinare. Le tecnologie IA, infatti, facilitano lo scambio di dati in tempo reale e l’integrazione tra farmacisti e altri professionisti sanitari, migliorando la gestione condivisa della salute dei pazienti. Questa sinergia rappresenta una grande opportunità per creare un sistema di assistenza più efficiente e centrato sul paziente.

(Fonte: Jessica H., Britney R., Sarira E.D. et al., “Applications of Artificial intelligence in current pharmacy practice: a scoping review”, Res Social Adm Pharm, 2024 dec 17:s1551-7411(24)00411-x. doi: 10.1016/j.sapharm.2024.12.007. epub ahead of print. pmid: 39730225).

(di Paolo Levantino, farmacista clinico e segretario nazionale Fenagifar, Farma Mese n. 3– 2025 ©riproduzione riservata)

Related posts