L’editoriale – Dati in farmacia: i 3 sì e la sfida dei lombardi

La sanità italiana è un intricato mosaico di regolamenti, burocrazia e interessi. Ogni rotella, ogni tassello sembra muoversi sotto l’inesorabile peso delle normative. Eppure, oggi non è Roma, con i suoi palazzi del potere, a finire sotto i riflettori, ma Milano. Qui, Federfarma Lombardia è ora impegnata nel dare attuazione ai flussi informativi nazionali in attuazione a due pilastri normativi: l’articolo 50 del D.L. 269/2003 e l’articolo 34 del D.L. 3/2021. Queste norme obbligano le farmacie a trasmettere dati cruciali al ministero dell’Economia e delle Finanze, garantendo trasparenza e controllo sulle prescrizioni e le dispensazioni di farmaci.

Nulla di innovativo: si tratta di un obbligo istituzionale che tutte le regioni hanno sempre rispettato attraverso Federfarma nazionale.

Federfarma Lombardia, che da sempre garantisce agli associati flussi tecnologici avanzati, lo fa proponendo ora ai farmacisti tre quesiti separati, per raccogliere il loro consenso andando a votare sul sito di Regione Lombardia:

– Consenso per i dati relativi agli Articoli 50 e 34, con finalità istituzionali
– Consenso per i dati relativi agli Articoli 50 e 34, con finalità sindacali
– Consenso per i nutraceutici, con finalità sindacali.

E lo fa proponendo alle Associazioni provinciali di sensibilizzare i propri iscritti, al pari delle farmacie delle altre Regioni, in modo da garantire la funzione censuaria dell’indagine da fornire ai soggetti pubblici interessati: in primis il ministero della Salute e l’Aifa, ma anche il ministero dell’Economia, l’Istat, l’Istituto superiore di Sanità. Negare il proprio consenso rischierebbe di compromettere l’intero sistema. “Non possiamo ignorare -spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma, in una circolare inviata agli associati- che l’invio dei dati ha il chiaro obiettivo sia di esaltare il ruolo strategico di Federfarma quale interlocutore privilegiato delle Amministrazioni pubbliche, sia di agevolare ancor più il conseguimento degli obiettivi politico-sindacali centrali e territoriali, al netto dei risvolti economici sottesi a tale vicenda”.

Questi dati permettono di sostenere le iniziative di Federfarma e di garantire il necessario supporto alle Associazioni provinciali, che ricevono risorse essenziali. Necessaria, pertanto, una partecipazione ampia e convinta, manifestata rispondendo Sì a tutti e tre i quesiti, perché solo così possiamo mantenere il nostro ruolo strategico nel dialogo con le istituzioni.

Federfarma invita pertanto ad aderire al consenso ai fini commerciali per la vendita a soggetti terzi, al fine di ottenere le risorse economiche necessarie a salvaguardare non soltanto la coesione del sistema, ma anche le Associazioni provinciali e le farmacie lombarde, perché l’efficienza operativa dipende da una rete dati uniforme e affidabile. Rinunciare a questo obiettivo significherebbe perdere il valore aggiunto dello strumento tecnologico, che permette di traferire i dati alle Istituzioni tutte, garantendo una maggiore forza di rappresentatività istituzionale. Si tratta anche di tutelare la posizione in un mercato sempre più competitivo, consapevoli che il valore dei dati dei gestionali è molto più di semplici numeri: essi rappresentano il futuro della farmacia italiana.

Milano, la Lombardia e l’Italia intera hanno bisogno di farmacie forti, unite e ben rappresentate. La decisione, quindi, è ora dei farmacisti lombardi, ma le conseguenze riguardano tutte le farmacie italiane.

(di Lorenzo Verlato, Farma Mese N. 1/2-2025 ©riproduzione riservata)

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