Qualità dell’aria, preoccupa anche quella indoor. Quali i potenziali inquinanti?

Sentendo la parola “inquinamento”, si pensa subito a quello legato all’ambiente esterno, eppure anche l’aria degli spazi indoor può essere inquinata, compromettendo il benessere in casa e nei luoghi di lavoro.

Secondo la ricerca Global Burden of Disease 2024, condotta dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), l’inquinamento dell’aria (indoor e outdoor), con più di 8 milioni di decessi registrati nel corso del 2021, rappresenta la seconda causa di morte a livello globale, subito dopo l’ipertensione. Sebbene l’inquinamento in tutte le sue forme possa essere dannoso, quello dell’aria indoor è particolarmente pericoloso perché le persone ne sono spesso immerse per lunghi periodi di tempo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ogni anno più di 3 milioni di persone muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria interna.

Nel Nord America, come svelato dal portale specializzato Air Quality News, l’emergenza si è già trasformata in una vera e propria fobia, soprannominata “air quality anxiety”, con il 74% della popolazione che si sente in ansia per la qualità dell’aria negli spazi interni. Questa paura ha consequenzialmente stravolto le priorità di collaboratori e cittadini i quali, nel 70% dei casi, ritengono che il proprio spazio di lavoro necessiti di un miglioramento della salubrità dell’aria e il 69% considera un problema la mancanza di investimenti in salute e sicurezza. Infine, il 39% considera la qualità dell’aria nel proprio luogo di lavoro scarsa o pessima.

Perché è così importante mantenere una buona qualità dell’aria negli spazi chiusi? Le fonti di potenziali inquinanti, come pesticidi, fumo passivo, stufe e caloriferi, all’interno degli edifici sono tante e possono incidere drasticamente sulla salute causando persino stati di ansia e depressione. Infatti, uno studio, come svelato anche sulle colonne del Guardian, ha trovato un legame tra l’inquinamento atmosferico e la salute mentale, confermando che, oltre a causare danni alla salute fisica come disturbi respiratori, esso può avere effetti negativi anche sul benessere psicologico.

“La salute del pianeta e i cambiamenti climatici sono oggi all’attenzione del mondo scientifico, delle istituzioni e delle politiche europee -chiarisce il Prof. Angelo Del Favero, consigliere delegato R&S di REair (che opera nel campo della ricerca e produzione delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici) e già direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità-. Si rende pertanto necessaria anche una risposta incisiva e un impegno da parte del mondo produttivo nell’individuare processi con metodi scientificamente corretti che possano agire sulla qualità dell’aria, sull’inquinamento e di conseguenza sulla salute dei cittadini”.

Come migliorare la qualità dell’aria all’interno degli edifici:

  1. Garantire una corretta e costante ventilazione tramite l’apertura delle finestre per rimuovere gli inquinanti accumulati e sostituirli con l’aria proveniente dall’esterno. Una ventilazione inadeguata può anche portare ad un’alta concentrazione di anidride carbonica, che può causare problemi di salute, come mal di testa, vertigini e affaticamento.
  2.   L’aggiornamento tecnologico e il corretto utilizzo degli elettrodomestici sono fondamentali per ridurre gli agenti inquinanti negli ambienti indoor. Scegliere soluzioni più efficienti, come una stufa elettrica invece di sistemi a combustione, e limitare l’uso dei fornelli a gas favorendo il piano a induzione, contribuisce a migliorare la qualità dell’aria e a rendere gli spazi più salubri.
  3. Mantenere gli spazi interni puliti e asciutti evitando la creazione di muffe e funghi. La pulizia può essere un ottimo modo per migliorare la qualità dell’aria interna: passare l’aspirapolvere una o due volte alla settimana, pulire regolarmente la biancheria da letto e le tende e fare ordine possono contribuire a ridurre gli inquinanti presenti in casa.
  4. Utilizzare soluzioni ad hoc per purificare l’aria indoor, come rivestimenti nanotecnologici basati sui processi fotocatalitici, che applicati sulle pareti e sui soffitti degli ambienti indoor attivano un potente processo di ossidazione fotocatalitica in grado di disattivare e disgregare microrganismi come virus e batteri, causa di malattie polmonari e respiratorie.
  5. Utilizzare filtri HEPA (High-efficiency particulate air) i quali possono ridurre in maniera significativa l’inquinamento interno, rimuovendo le spore di muffa, forfora di animali domestici, acari della polvere e fumo di tabacco. Questi filtri possono essere applicati nei vari elettrodomestici come aspirapolveri, purificatori d’aria e sistemi di condizionamento.
  6. Utilizzare prodotti ecologici a base di ingredienti naturali per la pulizia della casa, evitando quelli commerciali contenenti sostante chimiche nocive e inquinanti.
  7. Tenere piante da appartamento, che contribuiscono a purificare l’aria assorbendo i contaminanti e rilasciando ossigeno.
  8. L’introduzione di purificatori d’aria negli spazi indoor può eliminare inquinanti quali composti organici volatili e inquinanti chimici e biologici. È una soluzione funzionale soprattutto per grandi ambienti di natura pubblica e commerciale, e per le infrastrutture.

 

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