È diventato ormai un impegno fisso il convegno d’inizio anno organizzato da Federfarma Calabria, che per il 2025 propone un tema stimolante: “L’evoluzione del farmacista: il cammino del Samurai”. Passato e futuro si incontrano, in una sfida che propone nuovi orizzonti professionali alla categoria.
Lamezia Terme torna protagonista con il tradizionale convegno d’inizio anno, momento di riflessione e pianificazione per la categoria dei farmacisti. Rappresenta, infatti, un’occasione non soltanto per analizzare la situazione della farmacia calabrese, ma soprattutto per individuare le prospettive di sviluppo della categoria. Il tema di quest’anno, “L’evoluzione del farmacista: il cammino del Samurai”, lascia poi trasparire un interessante connubio tra passato e futuro. Per saperne di più ne parliamo con Vincenzo Defilippo, presidente di Federfarma Calabria, che ci offre una panoramica sul significato del convegno e sulle sfide del settore farmaceutico.
■ Partiamo dal convegno: che cosa sottende il fatto che da anni è proprio la Calabria ad aprire le tornate convegnistiche della categoria?
La scelta della Calabria non è casuale: rappresenta una regione simbolo, dove le criticità della sanità si intrecciano con la resilienza e la voglia di migliorarsi. Il nostro convegno si è consolidato negli anni come un momento di riferimento per la categoria, un appuntamento che non si limita alla riflessione teorica, ma offre spunti concreti per l’azione. In un panorama nazionale spesso segnato da disparità territoriali, la Calabria vuole proporsi come un modello di innovazione e di cambiamento, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita per l’intero sistema farmaceutico. Quest’anno, poi, abbiamo scelto di proporre un messaggio forte, che ponga la Calabria al centro del dialogo nazionale per il rilancio della farmacia, soprattutto in un territorio che, per complessità e sfide, può essere un laboratorio di innovazione.
■ Il tema di quest’anno, infatti, cita “evoluzione” e “cammino” e quindi punta al futuro, ma poi parla di “samurai”, un eroe del passato. Che significa? Quali le sue recondite intenzioni?
L’idea del cammino del samurai è stata scelta per il suo valore simbolico: incarna l’etica, la disciplina e la capacità di affrontare le sfide con forza e determinazione. L’accostamento, poi, tra “evoluzione” e “samurai” serve proprio a indicare la necessità di unire tradizione e innovazione. Il farmacista, oggi, deve evolversi verso nuovi orizzonti professionali, abbracciando il cambiamento senza dimenticare i valori fondanti della sua missione: tutela della salute, attenzione al paziente, correttezza e professionalità. Desidero anche precisare che il richiamo al passato, rappresentato dal samurai, non è soltanto un esercizio di stile, ma un preciso invito a riscoprire le radici profonde della professione, per affrontare le sfide future con una visione strategica. Il “cammino” indicato dal titolo, pertanto, è quello che rappresenta il farmacista proiettato verso un futuro, dove viene chiamato a essere una figura centrale nel sistema sanitario, capace di adattarsi e rispondere con competenza alle nuove esigenze.
■ Il samurai ispira valori e onorabilità ed è sempre dalla parte del bene e del giusto. L’idea è bella, ma non è una responsabilità esagerata per il farmacista?
Può sembrare una responsabilità enorme, ma rappresenta anche una grande opportunità. Il farmacista è già oggi uno dei professionisti sanitari più vicini ai cittadini, spesso il primo punto di riferimento per dubbi e necessità di salute. Essere all’altezza di questa responsabilità non significa caricarsi di pesi impossibili, ma riconoscere il valore sociale del proprio ruolo. Certo, è necessario il supporto delle istituzioni e poter contare su una rete di strumenti adeguati, ma il nostro compito è anche quello di essere un modello di etica e di competenza. Il richiamo al samurai è, dunque, uno stimolo, non un peso. Questa immagine, inoltre, serve a rafforzare l’idea di un farmacista non più legato esclusivamente al ruolo tradizionale, ma come figura che agisce con lungimiranza in un contesto sanitario in continua trasformazione.
■ Il 2025 si propone come anno del cambiamento: pensiamo, per esempio, alla nuova remunerazione e alla Convenzione, che troveranno attuazione. Parlerete di questo e di cos’altro?
Assolutamente sì, il 2025 sarà l’anno del cambiamento e della concretezza, e non possiamo, quindi, che affrontare con determinazione i temi della nuova remunerazione e della Convenzione. Tuttavia, queste riforme devono essere frutto di una programmazione condivisa e di un consenso costruito con attenzione, elementi che sono mancati in alcune fasi del percorso. Riteniamo che sia essenziale concordare le scelte strategiche con tutte le rappresentanze territoriali, specie su temi che influenzano profondamente il futuro del servizio farmaceutico. Le nuove proposte avanzate, infatti, potrebbero mettere in difficoltà in modo particolare il ruolo delle farmacie rurali, entità che nella nostra terra hanno dimostrato come sia possibile avvicinare i pazienti al Sistema sanitario regionale attraverso le prestazioni fornite con il progetto della “farmacia dei servizi”. Pertanto, iniziative e obiettivi devono essere programmati e discussi con il coinvolgimento attivo di tutti i territori, soprattutto in una regione come la Calabria, dove il contesto sanitario presenta sfide uniche e complesse. La strada è ancora da costruire, ma il nostro obiettivo resta quello di garantire un servizio farmaceutico sempre più efficace e vicino alle esigenze delle persone.
■ Ma com’è la situazione delle farmacie calabresi e quali prospettive configura per loro?
Le farmacie calabresi si confermano all’avanguardia nel panorama sanitario nazionale, con numeri significativi che evidenziano il successo dei servizi di telemedicina. Nei primi dieci mesi del 2024 sono state erogate ben 35.000 prestazioni di telemedicina (tra holter cardiaco, pressorio, Ecg e spirometria semplice), un dato che testimonia l’efficacia di un modello innovativo di assistenza sanitaria.
Nonostante le molte difficoltà che incontriamo a livello territoriale è fondamentale mantenere il dialogo aperto e lavorare congiuntamente per costruire un sistema che valorizzi le farmacie come pilastri della sanità locale. I dati a novembre 2024 sono, peraltro, estremamente positivi, mostrando un’adozione crescente da parte dei cittadini calabresi di questi servizi. Questo trend è frutto di una combinazione di fattori, tra cui l’accessibilità delle farmacie, la crescente fiducia nel sistema e il miglioramento della comunicazione verso i cittadini. Le 370 farmacie distribuite sul territorio regionale hanno svolto, infatti, un ruolo cruciale, offrendo non soltanto un servizio di prossimità, ma anche un ambiente confidenziale e accogliente. La possibilità di usufruire di prestazioni sanitarie a pochi passi da casa si è rivelata così fondamentale, soprattutto in un contesto geografico complesso come quello calabrese.
Durante il nostro convegno parleremo anche di come queste riforme possano incidere sul miglioramento del servizio farmaceutico, valorizzando il farmacista non soltanto come dispensatore di farmaci, ma come consulente per la salute. Proprio questo ruolo, integrato con le nuove tecnologie, pone il farmacista protagonista nella gestione del benessere della comunità, rafforzando la sua rilevanza nella medicina preventiva. Ci soffermeremo, inoltre, sull’implementazione dei servizi di prossimità -dalla telemedicina alla prevenzione- che rappresentano il futuro della professione. Discuteremo, infine, del ruolo delle farmacie rurali e di come garantire loro sostegno in un contesto complesso come quello della Calabria, dove rappresentano spesso l’unico presidio sanitario.
■ Quali altre sfide devono ora affrontare le farmacie della sua Regione, le cui cronache sanitarie e politiche spesso risultano amare?
La sanità calabrese, pur affrontando sfide strutturali e croniche, trova nelle farmacie un esempio positivo di impegno e servizio alla popolazione. Tuttavia, rimangono molteplici sfide da affrontare per consolidare questo ruolo soprattutto con le novità del 2025. Mi consenta di elencarle:
1) Dialogo con le istituzioni – È essenziale rafforzare la collaborazione con gli enti pubblici per inserire le farmacie in maniera più strutturata nei percorsi di cura integrata, rendendole un nodo fondamentale del sistema sanitario territoriale.
2) Formazione continua – I farmacisti devono essere preparati ad affrontare le trasformazioni del settore, come la crescente digitalizzazione dei servizi, l’uso di nuove tecnologie e i mutati bisogni sanitari dovuti all’invecchiamento della popolazione. Investire in programmi di aggiornamento è fondamentale per mantenere elevati standard professionali.
3) Percezione della sanità regionale – L’immagine della sanità calabrese, spesso messa in ombra da criticità note, necessita di essere rivalutata. Le farmacie, grazie alla loro efficienza e prossimità, possono contribuire a creare una narrazione più positiva, evidenziando gli esempi di buona sanità presenti sul territorio.
4) Consolidamento delle farmacie rurali – In molte aree interne della Calabria, le farmacie rappresentano l’unico presidio sanitario disponibile. Rafforzare il loro ruolo, attraverso incentivi economici e investimenti mirati, è indispensabile per garantire l’accesso ai servizi essenziali anche nelle comunità più isolate.
5) Telemedicina e assistenza a distanza – Sebbene i dati dimostrino un’adozione crescente di questi servizi, è fondamentale continuare a investire in strumenti tecnologici e reti digitali, per colmare le disuguaglianze territoriali e rendere i servizi sanitari più capillari.
Questi punti rappresentano non soltanto delle sfide, ma anche delle opportunità per le farmacie calabresi di consolidarsi come pilastri della salute pubblica, promuovendo innovazione, competenza e fiducia verso il sistema sanitario regionale.
■ E sanità a parte, com’è invece la situazione del servizio farmaceutico?
Nonostante le difficoltà, il servizio farmaceutico in Calabria resta un punto di forza. Le farmacie si sono dimostrate resilienti, adattandosi ai cambiamenti e garantendo un presidio fondamentale anche nelle aree più disagiate. Tuttavia, ci sono margini di miglioramento: servono investimenti per modernizzare le strutture e digitalizzare i processi, ma anche una maggiore valorizzazione del ruolo del farmacista come protagonista della rete di assistenza sanitaria. Un altro aspetto cruciale è il rafforzamento della logistica farmaceutica, soprattutto nelle zone più periferiche, per garantire una distribuzione più efficiente ed efficace di farmaci e dispositivi medici. Parallelamente, sarà necessario potenziare le sinergie con altre realtà sanitarie locali, come ambulatori medici e ospedali, per migliorare il coordinamento e la qualità delle cure. Dobbiamo, pertanto, puntare su una farmacia sempre più vicina al cittadino, capace di offrire non soltanto farmaci, ma anche servizi innovativi e personalizzati.
Il convegno di Lamezia Terme si preannuncia, dunque, come un appuntamento di grande interesse, capace di guardare al futuro della professione senza dimenticare i valori che ne costituiscono l’essenza. Un cammino da samurai, per affrontare con coraggio e determinazione le sfide che attendono la categoria.
(Intervista di Lorenzo Verlato, Farma Mese n.1/2-2025 ©riproduzione riservata)